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STORIIS FURLANIS
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- Scritto da Gabriele Stella
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Martignacco – Auditorium Impero
STORIIS FURLANIS
Sabato 12 Ottobre ore 20:45
Spettacolo teatrale in lingua friulana con la Compagnia Teatrale El Tendon che presenta lo spettacolo “MATETAZ”
Matetâz si compone di tre farse:
Il fotografo Lo studio di un fotografo si riempie di curiosi e stravaganti personaggi le cui vicende surreali culmineranno in un colorato tango liberatorio
Giordano Quadro tragicomico che si consuma davanti alla bara del marito nella disperazione della vedova
Il proces Una causa per molestie sessuali anima i due avvocati dell’accusa e della difesa. Come finirà? Lo deciderà la giuria popolare…
Sabato 19 Ottobre ore 20:45
Spettacolo teatrale in lingua friulana con la Compagnia Teatrale Il Tomât che presenta lo spettacolo “MATRIMONI E PATRIMONI”
La scena si svolge nel salotto di un agiato professionista che, improvvisamente, da un contesto economico piuttosto florido, viene a trovarsi sul lastrico. La situazione quindi potrebbe divenire drammatica se la moglie, abituata al lusso e alle comodità e non disposta a cambiare tenore di vita, non gli suggerisse un escamotage per uscire in fretta da questa triste condizione. da qui tutta una serie di esilaranti situazioni che culmineranno in un finale a sorpresa.
Sabato 26 Ottobre ore 20:45
Spettacolo teatrale in lingua friulana con il Gruppo d'Arte Drammatica (G.A.D.) Quintino Ronchi che presenta “FUFIGNES”
Fufignes è uno spettacolo in tre atti unici:
non sa nemmeno che lei esiste, ma in aprile sarà a Roma per un concerto e allora basterà poco per conoscersi ed innamorarsi, vero? Poco importa che mamma e papà abbiano detto di no, poco importa che servano soldi e che si debba scappare di casa; una soluzione la si trova, vero?
La Piçule: una ragazza e una carrozzina da bebè attirano le attenzioni di una pettegola e di un intellettuale; chi la spunterà in questa battaglia dialettica a colpi di sarcasmo?
La Terapie di Coppie: una coppia in crisi si reca dalla psicologa sperando di ricucire un rapporto ormai logoro. La loro relazione però verrà messa ancora più in discussione da una misteriosa paziente…
La partecipazione agli spettacoli è gratuita.
Lamps di Ricuars - episodio 3
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- Scritto da Michele Libralato
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Lamps di Ricuars - episodio 2
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- Scritto da Michele Libralato
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Continua la rubrica sulle storie delle vie di Nogaredo di Prato: Lamps di Ricuars. Oggi parliamo di via Lavia Destra, via Lavia Sinistra e via Zilli.
Via Lavia Destra (Borg des cisis)
È un viottolo pedonale che segue il Lavia. Dava la possibilità d’incamminarsi verso i “trois di Coloret“. Questo passaggio ora è interrotto, ma un tempo era molto frequentato dai bambini del paese per le passeggiate in campagna che, passando per la “strada del Lavia”, potevano proseguire fino alla Madonna dai “Roi” a Colloredo. Per un periodo, un prato “Là dal Coco” era stato trasformato in un campetto di calcio. La via si congiunge con Via Bonavilla, che ne è oggi l’ingresso principale.
Via Lavia Sinistra (Viottolo Lavia)
La via porta ai “Trois de Lavie”, un tempo molto frequentati dai ciclisti che andavano a Martignacco. Attraverso il guado del Lavia si raggiungeva il prat di “Micje” sul quale, nei periodi fra le raccolte del fieno, venivano disputate le più importanti sfide di calcio. La via completava lo storico “gir de Coderte”, percorso ad anello delle processioni religiose del paese, che, nei giorni di secca e senza pioggia, passando da via Pagnutti e attraversando il guado del Lavia ritornava in piazza e arrivava in Chiesa. La via si conclude in vari cortili storici abitati da varie famiglie del paese.
Via Zilli ( Pai Furnins)
È un’importante via agricola che porta nelle campagne dei “Furnins”, e prosegue verso le campagna di Colloredo attraverso la “strada del Lavia” che per un lungo tratto costeggia il torrente. All’angolo di via Zilli e via 4 Novembre era posato un grande masso dalla superficie piana utilizzato come tavolo, occupato quasi stabilmente dagli anziani del paese seduti a scambiarsi le loro opinioni sui fatti della cronaca paesana, e a giocare qualche partita a carte. Quando il masso era libero i ragazzi del paese vi si esibivano nelle loro prime partite di briscola. Nella via c’era l’osteria di Angeli “la di Pauli“ con il campo da bocce e accanto la falegnameria di Miri Angeli.
Lamps di Ricuars - episodio I
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- Scritto da Michele Libralato
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In questa rubrica pubblicheremo a puntate i racconti della vita paesana di qualche anno fa. Questi racconti sono stati pubblicati sul Lunari pal 2022 fatto stampare dalla Pro Loco Par Narêt di Nogaredo di Prato.
In questa serie di racconti conosceremo le vecchie vie di Nogaredo di Prato, i loro toponimi storici e come venivano utilizzate dai compaesani di un tempo.
Piazza San Martino (Piazza Fontebruna)
Al suo centro la fontana pubblica era rifornita da acqua potabile ed era utilizzata dalle famiglie della zona. Sulla piazza si affacciavano il Panificio, il C.R.A.L (Circolo Ricreativo Associazione Lavoratori con funzione di punto di incontro e osteria) e un negozio (anch’esso con osteria) “La di Gjeronin”. Per un periodo ci sono stati anche una Macelleria, un Negozio di frutta e verdura e la storica Officina meccanica di Silvano “Mecanic”. La piazza ospitava l’unica fermata della corriera e, su iniziativa di Nesmi, anche un distributore di benzina e miscela (benzina e olio, utilizzata dai motociclisti). Dalla piazza al sagrato della chiesa venivano disputate interminabili partite di calcio (senza distinzioni anagrafiche tra i partecipanti), e un infinità di altri giochi (per esempio pindul-pandul, cavalette, di platasi, palla prigioniera, di figurinis, di balutis, di pedoli e molti altri).
Via 1° Maggio (Via Udine)
La strada che porta a Udine passando per la “Statue”, la Cappella situata a metà strada fra Nogaredo e Passons, rifugio per i viaggiatori in caso di maltempo. Il percorso passava fra fitti filari di gelsi, che avevano i rami che raggiungevano la carreggiata, ostruendo la vista del sole e rendendo cupo il viaggio ai volenterosi ciclisti in transito. Il tragitto iniziava con le ampie curve di Vie “ Maù”, attraversava les “Blacjis”, per giungere a Passons e arrivare poi a Udine. All’inizio della via, appena dopo il ponte, all’angolo con via Lavia Sinistra, c’era la fontana pubblica, con una vasca lavatoio, riempita dall’acqua del ruscello che scendeva da Nord, passando all’interno dei cortili e sotto il pavimento di alcune abitazioni, per poi dirigersi verso via Udine. Al lato opposto l’officina meccanica di biciclette di Mario Sberei. Alla fine di via Udine, le famiglie Feruglio “chei des rosis”, vivaisti da cui era possibile acquistare fiori e ortaggi . E poco dopo l’officina da fabbro dei fratelli “Riedo e Angelin”.
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