Login Form
Note storiche
- Details
- Written by Gabriele Stella
- Hits: 8437
Il Comune di Martignacco si stende ai piedi delle colline su cui sorgono i castelli di Moruzzo e Brazzacco e si espande quindi verso la pianura.
Lo attraversa il torrente Lavia che, insieme alle colline site a Nord del paese, trova la sua origine nella quarta glaciazione.
I primi insediamenti abitativi datano probabilmente al Neolitico, quando gli Euganei si insediano intorno alle zone paludose e ricche di acqua, attorniate da boschi rigogliosi, che caratterizzavano il paesaggio dell'epoca. Seguendo un destino comune alle nostre terre, altre popolazioni si stabiliscono in questo territorio: i Celti, che dall'Europa centrale si spostano verso le calde terre dagnate dal mar Mediterraneo, i Veneto-Illiri, i Romani.
Dopo la "colonizzazione" romana anche Martignacco conosce le invasioni barbariche, che a più riprese si abbattono su tutto il Friuli e le successive dominazioni longobarda, carolingia, ottoniana per arrivare quindi all'epoca del Patriarcato di Aquileia; a questo periodo risalgono i primi documenti in cui si trova citato Martignacco.
Le vicende del paese ricalcano quindi la più generali sorti del Friuli: caduta della Repubblica veneta, dominazione francese ed austriaca, annessione al Regno d'Italia nel 1866.
Anche Martignacco vive e partecipa agli storici momenti della lotta per l'Unità: resta famosa la figura di Bernardino Desia, medico e carbonaro, che si distingue inoltre per le doti di umanità diimostrate durante la carestia del 1812-1816 e l'epidemia di colera del 1836.
Il periodo fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento è ricco di novità: si installa l'illuminazione pubblica a petrolio, vengono costruite la chiesa parrocchiale, un albergo pubblico, la scuola elementare, un acquedotto per rifornire d'acqua potabile tutte le frazioni; in questi anni viene costruito il Biscottificio Delser, si realizzano la Tramvia Udine-San Daniele ed il canale Ledra- Tagliamento. Il Novecento, in particolare, è secolo di grandi cambiamenti: oltre alla già ricordata fabbrica dolciaria Delser nasce il Cotonificio udinese; queste industrie, che richiamano soprattutto manodopera femminile, consentono di integrare le magre finanze familiari, altrimenti fondate sui proventi dell'economia agricola locale e sui guadagni degli emigranti.
Dopo le vicende della Grande Guerra e della seconda guerra mondiale, che in modo particolare segna tragicamente la storia del paese, Martignacco intraprende la difficile strada della ricostruzione.
Martignacco, la cui derivazione è celtica, si sviluppò di qua e di là del torrente Lavia con i suoi "borghi", tuttora esistenti, e con le sue frazioni: la "villa de Fauniaco" (Faugnacco) è citata fin dal 1229, Nogaredo (Noyareto prà smartàt in un documento del 1238) dove nel 1855 debutta la filarmonica "Leonardo Linda" ancora in attività 158 anni dopo, Cerasetum (Ceresetto) di origine
romana, costituitosi in comune rustico nel 1452 e sopravvissuto con tale ordinamento autonomo
fino alla riforma napoleonica ed infine Toriano (Torreano), anch' esso di origine romana, le cui
prime notizie risalgono al 1282, dove più volte soggiornò la famiglia reale nella pregevole Villa Italia.
Una serie di altre ville di pregio (Deciani, Di Prampero, Totis) impreziosiscono un impianto urbano che conserva ancora alcune definite isole di architettura rurale tradizionale.